Come accade a molti, la Cinepresa di RevitĀ inizialmente non soddisfa. Da utilizzatore di altri software 3D non la capivo ma soprattutto la trovavo priva degli elementi che caratterizzano una macchina da ripresa reale anche se semplice.
Come utilizzatore di 3ds MAX, con cui ho lavorato per anni nella produzione di render, ho sempre apprezzato tutta la parte inerente alla scelta degli obiettivi fotografici. In Revit, ho constatato con rammarico la loro totale mancanza. Le scelte, certamente semplificate fatte dai programmatori, non sono perĆ² del tutto casuali; occorre avere alcune conoscenze in altri settori per coglierne alcuni aspetti talvolta non immediati.
Che si tratti di produrre passeggiate walk trough (in Revit "Animazioni") o di estrarre viste prospettiche e render da inserire nelle tavole progettuali, la conoscenza delle basi di fotografia e la comprensione dello strumento, saranno molto utili per ottenere la vista desiderata, senza decine di frustranti tentativi.
Lo avete certamente notato, quando create una nuova cinepresa in Revit, la sua rappresentazione grafica in pianta sarĆ come da immagine. 1) Il punto di vista. Una piccola macchina fotografica, che rappresenta la posizione dalla quale viene inquadrata la scena.
2)Ā L'obiettivo. Un pallino rosso, che ĆØ il centro della vostra inquadratura.
3)Ā L'offset del ritaglio orizzontale. Il pallino blu al centro della riga opposta al punto di vista, che ĆØ la distanza oltre la quale non viene visualizzato nulla.
4) Un cono. I limiti verticali dell'inquadratura.
Sono poche le manipolazioni attuabili. Potete, tramite le proprietĆ della cinepresa, modificare i dati numerici relativi all'altezza del punto di vista e quelli dell'obiettivo o la distanza del ritaglio orizzontale. Inoltre, tramite il disco di navigazione, si effettuano le modifiche dirette e manuali nel riquadro di selezione. Quest'ultimo,Ā generato automaticamente durante il processo di creazione della cinepresa, ha dimensioni prefissate di 150 mm x 113 mm.Ā Viene da chiedersi da dove vengano queste misure.
Le dimensioni del riquadro di selezione sono modificabili a mano, attraverso l'uso delle grip poste a metĆ di ogni lato, ma questo comporta molto spesso, delle distorsioni prospettiche piuttosto importanti e fastidiose. Tramite l'apposito menu' sarĆ possibile invece digitare direttamente i dati a mano.
Cambiamo per un momento argomento. Molti possiedono una macchina fotografica, alcuni una reflex, altri una compatta. Che si tratti di una o dell'altra un elemento ci accomuna, il sensore che cattura l'immagine. Ora, per i profani, va a sostituire la pellicola delle vecchie fotocamere ma la cosa piĆ¹ importante ĆØ che, in base alla tipologia dello stesso, laĀ forma e le dimensioni in larghezza e altezza cambiano, modificando sensibilmente il formato e la resa delle foto scattate.
Come potete vedere ce ne sono diversi, dai piĆ¹ performanti e costosi in piĆ¹ apprezzati dai professionisti a o amatori avanzati a quelli normalmente presenti nelle fotocamere piĆ¹ di largo consumo. In questa immagine perĆ² manca il vero "obbiettivo" di questo articolo, un sensore con un rapporto prospettico di 4/3. (lo trovate nell'immagine a seguire).
Ripeschiamo ora l'informazione sulle telecamere di Revit del paragrafo introduttivo, quella relativa alle dimensioni delĀ riquadro di selezioneĀ "150 x 113" e su questi numeri eseguiamo una semplioce operazione matematica: 113 x 4 / 3 = 150 mm
che conferma i miei sospetti iniziali, cioĆØ che la cinepresa di Revit ed alcune sue impostazioni siano legate al mondo reale. Vi lascio con una ulteriore osservazione, cioĆØ che il sensore da 17.3 x 13 mm ĆØ un Four Thirds, ovvero un quattro/terzi e presenta il medesimo rapporto (1.33). Questa considerazione spero sia per voi motivo di ulteriori riflessioni.
Questo ĆØ un argomento complesso ed articolato che necessita di futuri approfondimenti che non mancherĆ² di pubblicare, tra l'altro ĆØ parte integrante dei corsi di BIM Revit avanzati, uno dei quali, CORSO AVANZATO DI PRESENTAZIONE GRAFICA del PROGETTO, puoi trovare QUI.
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